Cosa c'è in una stufa:
Il fuoco – Tanto calore – Refrattari pesanti – Formule fisiche di Pascal e Bernoulli – Progettazione e calcolo – Tanto lavoro manuale specializzato

La struttura di una stufa ad accumulo è costituita da una camera di combustione interamente in refrattario, con spessori di parete di 13 cm, e da un percorso del fumo variabile a seconda della forma della stufa, con spessori di parete variabili tra 6 e 10 cm. Il fumo scorre nei condotti e cede il suo calore alle pareti, che a loro volta lo cedono alla struttura esterna della stufa e in seguito all’abitazione.

Combustione all'interno delle stufe ad accumulo: come funziona nel dettaglio

Le fasi della combustione sono 3:
1) essiccazione totale del combustibile: la legna si riscalda e l’acqua presente evapora (100°).

2) combustione energetica, con gassificazione dei componenti: con il calore la legna sprigiona gas (carbonio e idrogeno) che si incendiano, portando la combustione ad alte temperature (600°).

3) combustione della carbonella prodotta dalla gassificazione che, continuando a bruciare, produrrà il 30% del calore totale e durerà a lungo nel tempo, con temperature fino a 1000°.
Se la temperatura della fiamma è troppo bassa (a causa di carenza di legna o di eccessiva umidità), si produce un’alta concentrazione di polveri, di fuliggine e di monossido di carbonio. La corretta combustione prevede che la quantità di legna, consigliata dal costruttore della stufa, venga caricata tutta in una volta in modo da raggiungere la giusta temperatura di combustione e produrre il minimo di emissioni nocive.

Automatismi delle stufe ad accumulo

È possibile inserire automatismi di chiusura dell’aria comburente, che ne regolano la portata seguendo le fasi di combustione per ottenere il massimo della resa calorica e minimizzare i tempi di gestione. Utilizzando pellet si può automatizzare anche la fase di carica con termostati ambiente come una caldaia a gas.

Materiali refrattari utilizzati

L’interno di una stufa ad accumulo è costruito interamente in materiale refrattario adatto ad accumulare il calore della combustione. L’impasto dei materiali è costituito da chamotte di terra refrattaria, inerte e allumina o carbonati (minimo 40%).

Scelta del pellet e della legna corretta

La legna da ardere deve avere almeno 18 mesi per ottenere un’umidità inferiore al 20%, necessaria ad ottimizzare la resa calorica e limitare le emissioni nocive. Purtroppo la legna viene venduta a peso subito dopo la raccolta, ancora molto umida. Anche il pellet è un ottimo combustibile, per le sue dimensioni e l’umidità minima.

Ogni casa ha la sua stufa: AbitaEco progetta e costruisce stufe ad alto rendimento a progetto in funzione delle esigenze estetiche e della resa calorica richiesta.